Mimma

La prenderò alla larga, stavolta. Perché alla fine questo blog l’ho aperto sì, un po’ per gioco, ma anche per raccontare la vita delle persone imperfette. Quelle che fanno fatica ad alzarsi la mattina ma lo fanno lo stesso, che devono mettere il doppio dell’impegno degli altri per fare qualunque cosa però la fanno, che nemmeno si ricordano come ci si senta ad essere spensierati, però provano a convincersi di esserlo

perché chissà, magari funziona.

Le persone che sono stanche ma col cazzo che si arrendono. Scusate il francesismo. Sui social è più facile mostrare solo il lato allegro delle cose, anche della depressione. Perchè ridere è la cura migliore. Qui però, quelle poche volte che decido di ritagliarmi il tempo di buttare giù due righe, preferisco tirar fuori anche un pochino del resto, perchè fa bene a me e spero – in modo spesso narcisistico – che qualcuno magari potrebbe ritrovarcisi e leggerle con piacere. O magari non ritrovarcisi, e capire meglio qualcuno che ha vicino. Dal canto mio, in tanti anni di vita ormai pensavo che non avrei mai incontrato una persona davvero simile a me. Una persona con cui essere me stessa davvero al 100%, senza bisogno di nascondere nemmeno il più brutto dei difetti per paura di vederla, domani, sparire perchè giustamente di te si è stufata. Una persona che nel suo essere unica è talmente simile a te da spaventarti, a volte. E invece un giorno io questa persona l’ho incontrata, un giorno senza aspettative… come quelli in cui succedono le cose più belle. Si chiama Isabella ed è come la Ginestra di Leopardi, un fiore fragile ma fortissimo che resiste nelle condizioni più difficili. La chiamo la mia mimma, perchè in fondo sono ancora e sarò sempre un po’ bambina, e ho bisogno di quei piccoli assaggi di tenerezza che ti curano dalla durezza del mondo (non so in quanti, a 35 anni, dormono ancora con i peluche e ne vanno fieri). La mia mimma è bellissima, di una bellezza unica e particolarissima che ogni volta mi fa sentire banale e insulsa. È intelligentissima e piena di eleganza, ma non di quella delle passerelle d’alta moda o dell’ultima collezione di Zara, di quella delle poche cose scelte con amore e indossate in una composizione che è una piccola opera d’arte.

La mia mimma è arte.

E capisce e ama l’arte, anche quella che io non riesco a vedere e mi sento tanto stupida a non apprezzare. Lei prende una cosa piccola piccola, come un papavero, e la trasforma in una ragione di vita. Non so come faccia ma le riesce tanto bene. Eppure è tutt’altro che perfetta. A volte mi fa arrabbiare, o fa cose sceme che non capisco, però non devo aver paura di parlargliene, anche se è permalosona. Perchè non le farei mai del male e so che lei lo sa benissimo e non ne farebbe a me. E quando mi sgrida o mi riprende (anche se sono permalosona) è sempre per il mio bene. Ed è così, stare insieme ci fa bene, e anche se a volte non ci vediamo per settimane so che non ci perderemo mai. Lo so e basta. Quindi grazie di esserci mimma e grazie di portare la tua (nostra) imperfezione fiera e a testa alta contro il mondo. ❤️

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